Il nostro girovagare ci ha condotti, dopo il Nicaragua, alla terra dei Chapin (soprannome con il quale si definiscono le persone del Guatemala) via Honduras e El Salvador dove abbiamo deciso di non sostare.
Il Guatemala è la terra del mais, la sua importanza è principale nell'alimentazione e nella cosmovisione indigena, come possiamo leggere in questo breve frammento del Popol Vuh;
Insomma è una terra ricca di folclore, colori, odori, genti (veramente gentili e aperte) e paesaggi mozzafiati (i vulcani sono le "entità" con le quali spesso ci si confronta).
La nostra prima tappa rilevante qui in Guatemala è stata quella sulle rive del Lago de Atitlán.
Abbiamo installato la nostra base a Panajachel, da dove si possono ammirare i vari vulcani che coronano la "circonferenza" del lago (Volcán de Atitlán(3.537 m), Volcán Tolimán (3.158 m) y Volcán San Pedro (3.020 m). Da qui abbiamo intrapreso l'esplorazione in barca a motore dei paesini lacustri di San Marcos La Laguna, San Juan La Laguna, San Pedro La Laguna e Santiago Atitlán.
Sinceramente abbiamo trovato San Marcos (specialmente) e San Pedro un pò invasi da un turismo pseudo "alternativo" e mistico in cui l'aria è più da India che da terre Maya.
Il Guatemala è la terra del mais, la sua importanza è principale nell'alimentazione e nella cosmovisione indigena, come possiamo leggere in questo breve frammento del Popol Vuh;
"Di mais giallo e mais bianco si è composta la sua carne, di pasta di mais si fecero le braccia e le gambe dell'uomo. Unicamente pasta di mais entrò nella carne dei nostri padri (...)"è anche il paese del Centroamerica con la maggior percentuale di popolazione indigena, si stima che la distribuzione per etnia è la seguente: 59.4% ladinos (meticci), 40.3% mayas, 0.2% garífunas e xincas (popolazione non discendente dai maya, con poche conoscenze sulla sua vera origine) e 0.1% altre.
Insomma è una terra ricca di folclore, colori, odori, genti (veramente gentili e aperte) e paesaggi mozzafiati (i vulcani sono le "entità" con le quali spesso ci si confronta).
La nostra prima tappa rilevante qui in Guatemala è stata quella sulle rive del Lago de Atitlán.
Abbiamo installato la nostra base a Panajachel, da dove si possono ammirare i vari vulcani che coronano la "circonferenza" del lago (Volcán de Atitlán(3.537 m), Volcán Tolimán (3.158 m) y Volcán San Pedro (3.020 m). Da qui abbiamo intrapreso l'esplorazione in barca a motore dei paesini lacustri di San Marcos La Laguna, San Juan La Laguna, San Pedro La Laguna e Santiago Atitlán.
Sinceramente abbiamo trovato San Marcos (specialmente) e San Pedro un pò invasi da un turismo pseudo "alternativo" e mistico in cui l'aria è più da India che da terre Maya.
A San Juan, invece, si torva una realtà più guatemalteca con diversi ateliers d'arte incentrati soprattuto sulla pittura, girando per le ripide stradine si possono incontrare diversi murales raffiguranti scene di vita, storia indigena e usanze locali.
Santiago ha una grande presenza di popolazione indigena (etnia tzutuhil) e nella cattedrale si possono ammirare intagliati nel legno (e non solo) esempi di sincretismo fra cristianesimo e cultura indigena/maya.
In questi luoghi vivono, come già riportato, diverse popolazioni indigene discendenti dal gurppo etnico dei maya proveniente dal sud del Messico, si distinguano dalla terra di provenienza in base ai disegni e colori dei loro tessuti, seppur lo stile rimane simile per tutte.
Santiago ha una grande presenza di popolazione indigena (etnia tzutuhil) e nella cattedrale si possono ammirare intagliati nel legno (e non solo) esempi di sincretismo fra cristianesimo e cultura indigena/maya.
In questi luoghi vivono, come già riportato, diverse popolazioni indigene discendenti dal gurppo etnico dei maya proveniente dal sud del Messico, si distinguano dalla terra di provenienza in base ai disegni e colori dei loro tessuti, seppur lo stile rimane simile per tutte.
Vivendo e indagando il paese, contraposti alle meraviglie, abbiamo raccolto alcuni dati interessanti ed allarmati riguardanti la situazione delle donne in Guatemala. Se nella regione latinoamericana si concentra la quarta parte dei femmicidi(1) del mondo, il Guatemala occupa il primo posto con El Salvador. Per quanto riguarda gli omicici solo nei mesi di gennaio e febbraio sono state uccise 124 donne. Le pratiche più frequenti sono strangolamenti e colpi di pistola.
Tra i problemi maggiori ci sono il fatto che spesso questi accadimenti non vengono denunciati dai famigliari e che lo stato non rispetta le leggi di protezione della donna. La situazione è quindi molto grave, basti pensare che l'incaricata dell'ONU per la questione delle donne in Guatemala ha rinunciato al suo incarico dopo aver subito serie minaccie di morte.
Essendo già in tema di violenza un'altra questione forte di questo paese è legata alle armi. Queste ultime sono facilmente reperibili nel mercato nero per pochi soldi o comunque non vengono richiesti eccessivi requisiti per acquistrle legalmente. Il numero di armi in circolazione è quasi impossibile da dedurre, si stima che per ogni arma legale ve ne siano tre illegali in circolazione. A queste sono legati molte delle morti violente nel paese si pensi che solo nel mese di febbraio sono decedute 441 persone per armi da fuoco, è da ricordare che oltre alla facilità di reperire un'arma dietro questa violenza c'è una mancanza di "educazione" al dialogo nella risoluzione di alterchi, nonchè la malavita.
1. Inteso come descritto dall'antropologa messicana Marcela Lagarde, che utilizza il termine femminicidio per comprendere:
« La forma
estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione
dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie
condotte misogine - maltrattamenti, violenza fisica, psicologica,
sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare,
comunitaria o anche istituzionale - che comportano l’impunità delle
condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e
che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono
culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna
stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi,
incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili,
dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla
esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia »
Nessun commento:
Posta un commento