Vita quotidiana "pasa schià ul penel", San Pedro las Huertas, Guatemala.
sabato 9 marzo 2013
Brillo del Sol
Per un caso fortuito e una
telefonata, abbiamo incontrato CasaSito, un'associazione senza scopo di
lucro che appoggia progetti e persone nell'ambito dell'educazione e
dello sviluppo comunitario e personale.
Grazie a questa associazione abbiamo trovato un volontariato presso uno dei progetti partner, cambiando i nostri piani personali e di viaggio (ricordiamo che avevamo scelto di non operare più nel campo socio-educativo per motivi di tempo, ma la cosa ci è arrivata inaspettata e il progetto è unico).
Grazie a questa associazione abbiamo trovato un volontariato presso uno dei progetti partner, cambiando i nostri piani personali e di viaggio (ricordiamo che avevamo scelto di non operare più nel campo socio-educativo per motivi di tempo, ma la cosa ci è arrivata inaspettata e il progetto è unico).
Il
progetto si chiama Brillo del Sol - formando mentes brillantes, é una
scuola che promuove un'educazione/insegnamento individuale e alternativo
per ragazze/i con necessità particolari che siano queste fisiche/motorie,
psicologiche, di iperattività, di difficoltà di apprendimento, di situazioni
famigliari difficili o problematiche emotive.
Questi ragazze/i non hanno potuto accedere al sistema scolastico pubblico per i motivi sopraccitati.
Questi ragazze/i non hanno potuto accedere al sistema scolastico pubblico per i motivi sopraccitati.
Come volontari-educatori, abbiamo svolto attività di assitenza in
classe, creando poi dei gruppi di sostegno individuale per i ragazze/i
con più difficoltà nell'ambito della lettura e della scrittura, abbiamo
partecipato anche alla risistemazione della biblioteca (che ne aveva bisogno)
ed abbiamo affiancato Ivonne (altra volontaria) nel suo progetto
artistico dando una mano nella ripitturazione dei muri e creando un
atelier sulle leggende guatemalteche per poi trarne ispirazione per dei disegni da traslare sulle pareti.
L'esperienza è stata sicuramente arricchente ed istruttiva, però non possiamo esimerci da alcune osservazioni critico-costruttive che il nostro occhio "clinic-supsiano" (vedi curriculum della carriera di lavoro sociale della SUPSI) ci spinge a trascrivere. In primis bisogna dire che il progetto è giovane, sperimentale (per questo paese) e in continue restrittezze economiche, limiti che sicuramente influiscono sul suo buon funzionamento o sulla possibilità di crescita. Al di là di queste constatazioni ci siamo scontrati con un'organizzazzione vacillante e nella mancanza di professionali che possano aiutare lo sviluppo di questi ragazzi. Vi sono nella scuola giovani e bambini con difficoltà (come già accennato) molto distinte l'uno dall'altro, "casistiche" molto differenti e che necessiterebbero di maggior attenzioni individuali. Inoltre a nostro parere manca un po di presa a carico a livello d'igiene. Comunque è un progetto interessante in cui i ragazzi hanno sviluppato la capacità di rispetto e aiuto reciproco in maniera soprendente, inoltre malgrado le ragazze che vi lavorino siano molto giovani (tra i 22/30 anni ca) non si può negare che hanno molta buona volontà, ammirevole pazienza e risorse personali e d'intraprendenza. In conclusione: è bello che i volontari, se da un lato si scontrano con una organizzazzione difficile, dall'altro hanno piena libertà di azione, l'inventiva e la propria esperienza sono accolte a piene mani e le possibilità di apportare innovazione al progetto sono infinite.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito web di CasaSito: www.casasito.org, o la pagina facebook (per chi lo ha) del progetto: www.facebook.com/proyectobrillodelsol.
L'esperienza è stata sicuramente arricchente ed istruttiva, però non possiamo esimerci da alcune osservazioni critico-costruttive che il nostro occhio "clinic-supsiano" (vedi curriculum della carriera di lavoro sociale della SUPSI) ci spinge a trascrivere. In primis bisogna dire che il progetto è giovane, sperimentale (per questo paese) e in continue restrittezze economiche, limiti che sicuramente influiscono sul suo buon funzionamento o sulla possibilità di crescita. Al di là di queste constatazioni ci siamo scontrati con un'organizzazzione vacillante e nella mancanza di professionali che possano aiutare lo sviluppo di questi ragazzi. Vi sono nella scuola giovani e bambini con difficoltà (come già accennato) molto distinte l'uno dall'altro, "casistiche" molto differenti e che necessiterebbero di maggior attenzioni individuali. Inoltre a nostro parere manca un po di presa a carico a livello d'igiene. Comunque è un progetto interessante in cui i ragazzi hanno sviluppato la capacità di rispetto e aiuto reciproco in maniera soprendente, inoltre malgrado le ragazze che vi lavorino siano molto giovani (tra i 22/30 anni ca) non si può negare che hanno molta buona volontà, ammirevole pazienza e risorse personali e d'intraprendenza. In conclusione: è bello che i volontari, se da un lato si scontrano con una organizzazzione difficile, dall'altro hanno piena libertà di azione, l'inventiva e la propria esperienza sono accolte a piene mani e le possibilità di apportare innovazione al progetto sono infinite.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito web di CasaSito: www.casasito.org, o la pagina facebook (per chi lo ha) del progetto: www.facebook.com/proyectobrillodelsol.
Terra del mais
Il nostro girovagare ci ha condotti, dopo il Nicaragua, alla terra dei Chapin (soprannome con il quale si definiscono le persone del Guatemala) via Honduras e El Salvador dove abbiamo deciso di non sostare.
Il Guatemala è la terra del mais, la sua importanza è principale nell'alimentazione e nella cosmovisione indigena, come possiamo leggere in questo breve frammento del Popol Vuh;
Insomma è una terra ricca di folclore, colori, odori, genti (veramente gentili e aperte) e paesaggi mozzafiati (i vulcani sono le "entità" con le quali spesso ci si confronta).
La nostra prima tappa rilevante qui in Guatemala è stata quella sulle rive del Lago de Atitlán.
Abbiamo installato la nostra base a Panajachel, da dove si possono ammirare i vari vulcani che coronano la "circonferenza" del lago (Volcán de Atitlán(3.537 m), Volcán Tolimán (3.158 m) y Volcán San Pedro (3.020 m). Da qui abbiamo intrapreso l'esplorazione in barca a motore dei paesini lacustri di San Marcos La Laguna, San Juan La Laguna, San Pedro La Laguna e Santiago Atitlán.
Sinceramente abbiamo trovato San Marcos (specialmente) e San Pedro un pò invasi da un turismo pseudo "alternativo" e mistico in cui l'aria è più da India che da terre Maya.
Il Guatemala è la terra del mais, la sua importanza è principale nell'alimentazione e nella cosmovisione indigena, come possiamo leggere in questo breve frammento del Popol Vuh;
"Di mais giallo e mais bianco si è composta la sua carne, di pasta di mais si fecero le braccia e le gambe dell'uomo. Unicamente pasta di mais entrò nella carne dei nostri padri (...)"è anche il paese del Centroamerica con la maggior percentuale di popolazione indigena, si stima che la distribuzione per etnia è la seguente: 59.4% ladinos (meticci), 40.3% mayas, 0.2% garífunas e xincas (popolazione non discendente dai maya, con poche conoscenze sulla sua vera origine) e 0.1% altre.
Insomma è una terra ricca di folclore, colori, odori, genti (veramente gentili e aperte) e paesaggi mozzafiati (i vulcani sono le "entità" con le quali spesso ci si confronta).
La nostra prima tappa rilevante qui in Guatemala è stata quella sulle rive del Lago de Atitlán.
Abbiamo installato la nostra base a Panajachel, da dove si possono ammirare i vari vulcani che coronano la "circonferenza" del lago (Volcán de Atitlán(3.537 m), Volcán Tolimán (3.158 m) y Volcán San Pedro (3.020 m). Da qui abbiamo intrapreso l'esplorazione in barca a motore dei paesini lacustri di San Marcos La Laguna, San Juan La Laguna, San Pedro La Laguna e Santiago Atitlán.
Sinceramente abbiamo trovato San Marcos (specialmente) e San Pedro un pò invasi da un turismo pseudo "alternativo" e mistico in cui l'aria è più da India che da terre Maya.
A San Juan, invece, si torva una realtà più guatemalteca con diversi ateliers d'arte incentrati soprattuto sulla pittura, girando per le ripide stradine si possono incontrare diversi murales raffiguranti scene di vita, storia indigena e usanze locali.
Santiago ha una grande presenza di popolazione indigena (etnia tzutuhil) e nella cattedrale si possono ammirare intagliati nel legno (e non solo) esempi di sincretismo fra cristianesimo e cultura indigena/maya.
In questi luoghi vivono, come già riportato, diverse popolazioni indigene discendenti dal gurppo etnico dei maya proveniente dal sud del Messico, si distinguano dalla terra di provenienza in base ai disegni e colori dei loro tessuti, seppur lo stile rimane simile per tutte.
Santiago ha una grande presenza di popolazione indigena (etnia tzutuhil) e nella cattedrale si possono ammirare intagliati nel legno (e non solo) esempi di sincretismo fra cristianesimo e cultura indigena/maya.
In questi luoghi vivono, come già riportato, diverse popolazioni indigene discendenti dal gurppo etnico dei maya proveniente dal sud del Messico, si distinguano dalla terra di provenienza in base ai disegni e colori dei loro tessuti, seppur lo stile rimane simile per tutte.
Vivendo e indagando il paese, contraposti alle meraviglie, abbiamo raccolto alcuni dati interessanti ed allarmati riguardanti la situazione delle donne in Guatemala. Se nella regione latinoamericana si concentra la quarta parte dei femmicidi(1) del mondo, il Guatemala occupa il primo posto con El Salvador. Per quanto riguarda gli omicici solo nei mesi di gennaio e febbraio sono state uccise 124 donne. Le pratiche più frequenti sono strangolamenti e colpi di pistola.
Tra i problemi maggiori ci sono il fatto che spesso questi accadimenti non vengono denunciati dai famigliari e che lo stato non rispetta le leggi di protezione della donna. La situazione è quindi molto grave, basti pensare che l'incaricata dell'ONU per la questione delle donne in Guatemala ha rinunciato al suo incarico dopo aver subito serie minaccie di morte.
Essendo già in tema di violenza un'altra questione forte di questo paese è legata alle armi. Queste ultime sono facilmente reperibili nel mercato nero per pochi soldi o comunque non vengono richiesti eccessivi requisiti per acquistrle legalmente. Il numero di armi in circolazione è quasi impossibile da dedurre, si stima che per ogni arma legale ve ne siano tre illegali in circolazione. A queste sono legati molte delle morti violente nel paese si pensi che solo nel mese di febbraio sono decedute 441 persone per armi da fuoco, è da ricordare che oltre alla facilità di reperire un'arma dietro questa violenza c'è una mancanza di "educazione" al dialogo nella risoluzione di alterchi, nonchè la malavita.
1. Inteso come descritto dall'antropologa messicana Marcela Lagarde, che utilizza il termine femminicidio per comprendere:
« La forma
estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione
dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie
condotte misogine - maltrattamenti, violenza fisica, psicologica,
sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare,
comunitaria o anche istituzionale - che comportano l’impunità delle
condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e
che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono
culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna
stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi,
incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili,
dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla
esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia »
giovedì 7 marzo 2013
Un passo indietro...
Come spesso ci è accaduto abbiamo lasciato indietro qualcosa. In Costa Rica un interessante progetto che abbiamo conosciuto e può essere interessante per chi vuole cimentarsi in prima persona nella salvaguardia del ambiente, degli animali e delle comunità locali è quello della Asociación de Voluntarios para el Servicio en las Áreas Protegidas (ASVO), la quale opera dal 1989 per preservare il territorio nazionale delle aree protette favorendo il volontariato locale ed estero nonchè la possibilità di lavoro per i costaricani. Tutte le informazioni e i contatti possono trovarsi nel sito internet, www.asvocr.org.
Iscriviti a:
Post (Atom)