Il ritorno a casa.... |
girovagando
diari catabolici
mercoledì 17 luglio 2013
venerdì 21 giugno 2013
Memorandum delle organizzazioni
Esperienze
di volontariato e principali organizzazioni/associazioni con le quali siamo
venuti a contatto:
Argentina
= Eco-villaggio, Uspallata, sito
internet: www.tuntuqueral.com
Cile
= Viaje
de la serpiente, progetto itinerante di animazione e studio socio-culturale,
sito
internet: elviajedelaserpiente.bligoo.cl
Perù
= Casa-famiglia
Mosoq Runa, Ccthovincho, Urubamba, sito internet:
www.mosoqruna.org
Piccola
Locanda, Cuzco, sito internet: www.piccolalocanda.com
Perù
Etico, viaggi responsabili, sito internet: www.perùetico.com
Centro
Takiwasi di trattamento delle dipendenze tramite medicina ancestrale e
odierna,
Tarapoto, sito internet: www.takiwasi.com
Teatro
Cuarto Crescente, sito internet: teatrocuartocrescente.blogspot.pe
Equador
= Ecolodje
Rumi Wilco, Vilcabamba, sito internet: www.rumiwilco.com
Colombia
= Progetto RGTMacondo (Red Global de Trueke Macondo), SISAS (Sistema de Intercambio
Solidario para la Autogestion y la Sostenibilidad), Medellin, sito internet
www.autosuficiencia.com
Solidario para la Autogestion y la Sostenibilidad), Medellin, sito internet
www.autosuficiencia.com
Costa
Rica = Finca Carolina, Uvita.
ASVO (asociaciòn de Voluntarios para el Servicio en Areas protegidas)sito internet:
www.asvocr.org
www.asvocr.org
Nicaragua
= Teatro
Mimo, Granada, sito internet: www.escueladecomedia.org
Escuelita
Camaleon, attività ricreative ed educative per bambini dei
“barrios”
poveri, Granada, e-mail: escuelita.camaleon@gmail.com
Guatemala
= CasaSito,
Antugua, sito internet: www.casasito.org
Escuela
Brillo del Sol per bambini con hándicap fisici e mentali, Antugua, sito
internet:
www.brillodelsol.org
Messico
= Luum
Ayni, progetto permaculturale, sito internet: www.luumayni.com
Alla fine...
Prima d'iniziare con le vere e
proprie conclusioni voremmo fare alcuni commentari riguardo al blog. In primis riteniamo importante spiegare
perchè abbiamo scelto d'inserire la parola "catabolici" per
descrivere il tipo di diari. A livello biologico il catabolismo è un processo
metabolico che consiste, in parole povere, in fregmentare molecole grandi /semplici
in parti più piccole/complesse per produrre energia. Ciò ha un'analogia forte
con la nostra idea iniziale, e che si è mantenuta, del viaggio. Ovvero il
tentativo di riuscire partendo dal grande (i paesi con la loro unicità,
multiculturalità, politiche ecc) a discernere alcuni aspetti per noi
interessanti, utili e con cui siamo venuti a diretto contatto per giungere ad
una maggiore profondità o complessità del mondo osservato. E’ chiaramente
impossibile riportare la totalità di un luogo ma è fattibile riportare ciò che
si è conosciuto, che ci ha incuriosito o colpito e da ciò ricavarne una
crescita personale, nuovi spunti di riflessione ed in generale una nuova
"enerigia mentale" d'introspezione ed estroversione.
Il blog di per sè è stato uno
strumento per costruire/definire una dimensione riflessiva specialmente
indirizzata verso un'auto-critica costruttiva. Inoltre è servito per aiutarci
ad estrapolare nuovi concetti, idee, esperienze, per approfondire concetti/realtà
a cui ci siamo confrontati quali: culture differenti, antiche civiltà, metodi
lavorativi o di sussistenza innovativi e ancestrali, agricoltura,
sopravvivenza, religioni, diritti e
abusi, politica, cucina, abitudini e capacità di comunicazione con gli altri e
tant'altro.
Il blog è divenuto per noi un
contenitore, una memoria ed una maniera di dar voce e valore ai nostri pensieri ed alle nostre
esperienze,la nostra "scatola nera" del viaggio, ed un grande
esercizio di discernimento (avremmo tantissime cose in più da raccontare e con
cui annoiarvi) di argomenti. Forse la cosa più dura dopo discernere è stata
quella di scrivere in condivisione: due modi di percepire, pensare, trascrivere
l'esperienze e, diciamocelo, due "crape dure" non facilitano il
compito! Ma difficoltà a parte siamo finalmente giunti al termine, manca poco
per mettere il punto che determinerà la fine di queste pagine
virtuali-esistenziali, quindi ecco l'ultimo fiume di parole verso l'orizzonte
delle... conclusioni?
Concludere non è mai semplice, vi
è quella intrinseca pretenzione che tutti i fili sparsi possano essere avvolti
e fermati in una solida matassa, non crediamo totalmente fattibile fare ciò
riguardo alla nostra esperienza. Un viaggio non segue la linea di un'arco, non
parte dal basso per raggiungere un picco e ridiscendere, è più un ritmo
discontinuo in cui alti e bassi si alternano a momenti lineari sempre
costeggiati da quella nota d'ignoto che fa crepitare le emozioni quasi
costantemente a livelli più alti del normale. Inoltre un anno e più è un
periodo piuttosto lungo, vi sono luoghi che abbiamo visitato che sembrano già
un sogno lontano, vivono in noi sotto l'ombra surreale del ricordo schiacciato
tra troppi altri per via del continuo spostarsi, mentre la memoria li congela e
scongela rallentando o velocizzando la digestione della vita (o più
semplicemente forse soffriamo di alzheimer precoce..).
Vi sono dei limiti nelle
conclusioni di un viaggio poichè rimane costante l'impressione che nulla
finisca veramente: ci sono atti, persone, momenti, luoghi che come
"fantasmi disoccupati" non smettono di eccheggiare nella mente, ma
sicuramente vi sono alcuni argomenti che si possono concretizzare e che ci
seguiranno ad di là delle conclusioni di questo capitolo.
Durante questi mesi di
viaggio siamo entrati a contatto con svariati "mondi paralleli" al
nostro, in cui culture, genti, linguaggi, politica, sentimenti, storia,
spiritualità prendono strade distinte, a volte completamente divergenti ed
altre piuttosto simili. Vi sono realtà che per noi "occidentali" è
difficile sviscerare, che non potremo mai capire a fondo, questo tende, in
alcuni casi, a lasciarti in bocca il gusto amaro dei "perchè" non
risolti. Questo sapore amaro ci ha fatto capire l'importanza di sapersi ogni
tanto adattare senza cercare di capire costantemente tutto, di lasciarsi
trasportare senza applicare costantemente sistemi di paragone o premesse, di
dirsi un bonario: "vabbè se l'è in scì, l'è in scì"! Sicuramente
interagire con i luoghi, le persone, la cultura è stata la parte più bella ed
arricchente, come quella più frustrante ed impegnativa.
Pensiamo che questo
girovagare si potrebbe soprannominare "Corso
di turistologia: lo zen di essere stranieri". Ci siamo resi conto che
l'integrazione è una questione estremamente difficile e delicata, non solo per
chi, come noi, si è spostato spesso ed è quindi più comprensibile si presentino
delle difficoltà, ma anche per chi si stabilisce e vive in un luogo da tempo.
Nel nostro caso abbiamo dovuto fare i conti e rassegnarci che, seppur non
vogliamo rientrare nella classe del viaggiatore classico, non possiamo neppure
spogliarci della nostra brillante tuta da straniero. E vi assicuriamo che
questa, forse banale conclusione, ci ha messo spesso in difficoltà: non è
facile confrontarsi sempre con la medesima etichetta! D'altro canto ci ha
permesso di esercitar la capacità di essere noi stessi in qualunque caso.
L'"identità
latino-americana" è dominata da forze contrastanti, costantemente
pugnalata da abusi di potere, povertà, crimine organizzato, droga, ignoranza,
rassegnazione, cultura, lotte, credenze e speranze. Non è facile entrare in
questo mulinello ma è importante riuscire sempre ad esaminare ed essere
responsabili verso se stessi e gli altri per non rischiare di cadere
nell'accettazione passiva di ciò che ti sta intorno, bisogna cercare quindi di
praticare l’esercizio della critica della realtà come strumento di costruzione
e riflessione. Crediamo che per quanto banale e scontata possa sembrare una
delle "verità" più importanti di cui abbiamo preso coscienza è che,
essendo tutti umani, al di là delle nostre incomprensioni e differenze,
necessitiamo ed addirittura meritiamo la nostra dignità in quanto tali. Dignità
per portare le nostre paure e sofferenze, sogni e speranze senza barare (la
dignità non sip basa sui soldi, il potere ecc. Ma è uno stato mentale e un
riconoscimento sociale), per tentare di correggere gli errori giorno dopo
giorno accettando anche la nostra mediocrità.
Ora della euforia del
movimento ci rimarranno molti ricordi, il piacere di esserci immersi dove altri
vivono ed esserne usciti rinforzati e un po frastornati, di aggiustare le nuove
forme che la nostra mente sta assumendo verso noi stessi e il mondo e il gusto,
la curiosità di affrontare il ritorno con nuovi inizi e creazioni, così come
diceva Thomas Stearns Eliot: "Noi
non cesseremo l’esplorazione. E il finale di tutte le nostre esplorazioni sarà
arrivare là dove abbiamo cominciato e conoscere questo luogo per la prima volta.”
mercoledì 19 giugno 2013
Lungo girovagare
Dopo il lungo girovagare, ora ci siamo "fermati" (approfittando degli ultimi giorni in queste terre, il 1ºluglio è previsto il ritorno a casa), lunghe passeggiate e grandi sudate (purificanti); una chelita bièn fria con un pochito de Jarana è un piacevole distensivo in queste giornate d'afa (per alcuni potrà apparire come un peccato ma, parafrasando il detto, la via alla santità è costellata di peccati).
Ora abbiamo la nostra "tana" dove riflettere, elaborare e scrivere su quanto fatto e appreso in questo lungo periodo girovagando per l'America latina.
Ora abbiamo la nostra "tana" dove riflettere, elaborare e scrivere su quanto fatto e appreso in questo lungo periodo girovagando per l'America latina.
Il Messico, abbiamo conosciuto una parte di questo "surreale" paese (come direbbe Breton) esplorando, indagando (qui e là) "studiando" e lavorando, appassionandoci e scoprendoci; iniziando dalla caotica, "logorroica" e sensuale México-Tenochtitlan (Città del Messico ai nostri giorni), percorrendo i porticati della Secretaría de Educación Pública osservando i magnifici murales di D. Rivera, visitando la "Casa Azul", passando negli immensi mercati della Lagunilla, San Pedro ecc... dalle librerie di seconda mano di calle Donceles fino a El Zócalo, il Palacio Nacional e il Museo Nacional de Antropología, una città...con una storia ed un carettere proprio.
Dalla metropoli ci siamo spostati a Oaxaca e poi verso il Chiapas dove abbiamo avuto la possibiltà di far visita ad una comunità autonama zapatista appartenente ad una delle cinque "Juntas de Buen Gobierno zapatista", queste comunità o Caracoles seguono i principi dello zapatismo e sono autorganizzate con leggi e regolamenti propri.
Dalla metropoli ci siamo spostati a Oaxaca e poi verso il Chiapas dove abbiamo avuto la possibiltà di far visita ad una comunità autonama zapatista appartenente ad una delle cinque "Juntas de Buen Gobierno zapatista", queste comunità o Caracoles seguono i principi dello zapatismo e sono autorganizzate con leggi e regolamenti propri.
Gli zapatisti lottano in difesa dei diritti collettivi e individuali dei popoli e delle persone oriunde del messico con l'idea di costruire un nuovo modello di nazione che includa dignità, democrazia, libertà e giustizia, creando una rete di resistenza e rivolta contro le discriminazioni e le ingiustizie perpetrate nella logica del neo-liberismo da parte dello stato, delle imprese e via dicendo.
Sempre in Chiapas la chiesa di San Juan Chamula è stata uno splendito esempio vivente del sincretismo tra cristianesimo e ritualità indigena che orami perdura da secoli, il pavimento della chiesa è ricoperto da aghi di pino che rappresentano la fertilità della madre terra ed il legame indissolubile tra uomo e natura, i riti prevedono anche l'uso della Coca-cola come strumento di cura/purificazione attraverso l'eruttazione e le uova. Le pareti laterali della chiesa sono piene di statue di santi di ogni tipo e provenienza a cui le persone affidano le loro preghiere.
Molto altro abbiamo conosciuto, dalle piramidi di Palenque e Chichén Itzá alle spiagge e la natura di Holbox, ma queste sono altre storie.
Molto altro abbiamo conosciuto, dalle piramidi di Palenque e Chichén Itzá alle spiagge e la natura di Holbox, ma queste sono altre storie.
Sul finire del nostro girovagare, abbiamo conosciuto Luum Ayi un progetto ecologico sostenibile e centro di permacultura, gestito da una simpatica coppia (lui peruano, lei austriaca). Qui ci siamo fermati un paio di settimane come volontari/studenti. Nel progetto si impara quotidianamente attraverso la pratica (l'azione); questa vuole essere uno strumento di sviluppo personale permettendo ad ognuno di scoprire nuove attitudini e abilità necessarie a creare e vivere in una cultura sostenibile.
La permacultura è uno "stile di vita", pretendere di spiegarla in tutte le sue dimensioni è, come dice Carlos Streaub, comparabile a che per mezzo della conoscenza di una pianta vorremmo comprendere il bosco.
A grandi linee la permacultura è un sistema di "disegno" (progettazione) verso la creazione di ecosistemi umani sostenibili, equilibrati ed estetici-armonici; questo processo integra l'agricoltura biologica, l'etica del uso della terra, l'allevamento, la bio-edilizia, l'uso di energie rinnovabili e la creazione di un ambiente umano sano (interno ed esterno).
Senza dubbio la permacultura non tratta da vicino questi elementi con fine a se stessi ma cerca una relazione che questi possono avere tra loro dipendendo dalla forma nei quali gli ubichiamo nel paesaggio.
Se la cosa vi interessa e volete saperne di più potete iniziare leggendo qualcosa sul tema e consultando il sito permacultura.it.
Senza dubbio la permacultura non tratta da vicino questi elementi con fine a se stessi ma cerca una relazione che questi possono avere tra loro dipendendo dalla forma nei quali gli ubichiamo nel paesaggio.
Se la cosa vi interessa e volete saperne di più potete iniziare leggendo qualcosa sul tema e consultando il sito permacultura.it.
A Luum Ayni abbiamo lavorato a stretto contatto con la natura e la vita nel campo, abbiamo appreso nuove tecniche di coltivazione ed agricole in generale, abbiamo imparato a costruire tetti in palma de guano per le palapite (abitazioni tipiche dei climi caldi messicani. Originarie dalla cultura filippina), a fare diversi tipi di compost (da quello a strati a quello con feci umane e a quello con i lombrichi), abbiamo ampliato le nostre capacità in cucina e abbiamo imparato qualche parola in maya yucateco lavorando con gli indigeni del luogo. (¡¡amalia ha fatto anche una puntura vitaminica inframuscolare ad un cavallo¡¡).
Per chi volesse maggiori informazioni su questo interessante progetto veda la pagina: luumayni.com.
Insomma un ulteriore accrescimento lungo questo viaggio-vita. Viva México¡¡ (non quello "istituzionale").
Insomma un ulteriore accrescimento lungo questo viaggio-vita. Viva México¡¡ (non quello "istituzionale").
venerdì 5 aprile 2013
Cocktail México (o Molotov)
Ingredienti: 1dl. di Crimine organizzato, 1 Cc di Violenza, 1 Cc di Povertà, 1 Cc di Corruzione, 2 cl. di Politica, mezzo bicchiere di Lotte varie, 10 cl. di Migranti, 10 cl. di Ecocidi, due cubetti di Diritti umani calpestati, in parti uguali un pizzico di Educazione, Sanità, Socialità, una fettina di Turismo per guarnire il bicchiere.
Diluire in uno shaker Violenza, Povertà e Corruzione nel dl. di Crimine organizzato, mischiare bene aggiungendo la Politica, Migranti e Ecocidi dopodiché aggiungete le Lotte varie, Educazione, Sanità e Socialità e i cubetti di Diritti umani calpestati, agitate bene per qualche secondo. Servite in un bicchiere Tumbler grande guarnito con la fettina di Turismo.
¡¡ Ricordate che ogni ingrediente è un composto di mille "sfacettature" che lo complicano e lo arricchiscono (per lo più negativamente), quindi attenzione agli eccessi nelle dosi per la vostra tranquillità.
NB: Questo cocktail puó essere modificato a seconda dei gusti aggiungendo in dosi più o meno abbondanti ingredienti come: Cultura, Gastronomia, Flore e Fauna, Spa etc..
Concludiamo questo post con il detto "a buon intenditore poche parole"; poche parole valgono più di mille spiegazioni. Chi volesse seguire più da vicino la situazione messicana e/o avere maggiori info sui vari ingredienti può scriverci o consultare alcuni canali con i quali siamo venuti in contatto:
proceso.com.mx; revistavariopinto.com; jornada.unam.mx; movimientomigrantemesoamericano.org; sinembargo.mx; ammor.org.mx; alternativaspacificas.org; desaparecidosencoahuila.wordpress.com, vocesdelperiodista.com.mx, blogdelnarco.com.
NMB: Con questo post non vogliamo assolutamente demonizzare il bellissimo Messico, ricco di genti, lotte e luoghi "speciali". Quanto scritto in precedenza è una delle realtá, quella più vera.
Diluire in uno shaker Violenza, Povertà e Corruzione nel dl. di Crimine organizzato, mischiare bene aggiungendo la Politica, Migranti e Ecocidi dopodiché aggiungete le Lotte varie, Educazione, Sanità e Socialità e i cubetti di Diritti umani calpestati, agitate bene per qualche secondo. Servite in un bicchiere Tumbler grande guarnito con la fettina di Turismo.
¡¡ Ricordate che ogni ingrediente è un composto di mille "sfacettature" che lo complicano e lo arricchiscono (per lo più negativamente), quindi attenzione agli eccessi nelle dosi per la vostra tranquillità.
NB: Questo cocktail puó essere modificato a seconda dei gusti aggiungendo in dosi più o meno abbondanti ingredienti come: Cultura, Gastronomia, Flore e Fauna, Spa etc..
Concludiamo questo post con il detto "a buon intenditore poche parole"; poche parole valgono più di mille spiegazioni. Chi volesse seguire più da vicino la situazione messicana e/o avere maggiori info sui vari ingredienti può scriverci o consultare alcuni canali con i quali siamo venuti in contatto:
proceso.com.mx; revistavariopinto.com; jornada.unam.mx; movimientomigrantemesoamericano.org; sinembargo.mx; ammor.org.mx; alternativaspacificas.org; desaparecidosencoahuila.wordpress.com, vocesdelperiodista.com.mx, blogdelnarco.com.
NMB: Con questo post non vogliamo assolutamente demonizzare il bellissimo Messico, ricco di genti, lotte e luoghi "speciali". Quanto scritto in precedenza è una delle realtá, quella più vera.
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