venerdì 21 giugno 2013

Memorandum delle organizzazioni



Esperienze di volontariato e principali organizzazioni/associazioni con le quali siamo venuti a contatto:

Argentina = Eco-villaggio, Uspallata, sito internet: www.tuntuqueral.com

Cile = Viaje de la serpiente, progetto itinerante di animazione e studio socio-culturale,       
            sito internet: elviajedelaserpiente.bligoo.cl

Perù = Casa-famiglia Mosoq Runa, Ccthovincho, Urubamba, sito internet:
            www.mosoqruna.org
            Piccola Locanda, Cuzco, sito internet: www.piccolalocanda.com
            Perù Etico, viaggi responsabili, sito internet: www.perùetico.com
            Centro Takiwasi di trattamento delle dipendenze tramite medicina ancestrale e
            odierna, Tarapoto, sito internet: www.takiwasi.com
            Teatro Cuarto Crescente, sito internet: teatrocuartocrescente.blogspot.pe

Equador = Ecolodje Rumi Wilco, Vilcabamba, sito internet: www.rumiwilco.com

Colombia = Progetto RGTMacondo (Red Global de Trueke Macondo), SISAS (Sistema de Intercambio
                    Solidario para la Autogestion y la Sostenibilidad), Medellin, sito internet 
                    www.autosuficiencia.com

Costa Rica = Finca Carolina, Uvita.
                        ASVO (asociaciòn de Voluntarios para el Servicio en Areas protegidas)sito internet:
                        www.asvocr.org
Nicaragua = Teatro Mimo, Granada, sito internet: www.escueladecomedia.org
                      Escuelita Camaleon, attività ricreative ed educative per bambini dei
                     “barrios” poveri, Granada, e-mail: escuelita.camaleon@gmail.com

Guatemala =  CasaSito, Antugua, sito internet: www.casasito.org
                        Escuela Brillo del Sol per bambini con hándicap fisici e mentali, Antugua, sito
                        internet: www.brillodelsol.org

Messico = Luum Ayni, progetto permaculturale, sito internet: www.luumayni.com
           



Alla fine...



Prima d'iniziare con le vere e proprie conclusioni voremmo fare alcuni commentari riguardo al blog. In primis riteniamo importante spiegare perchè abbiamo scelto d'inserire la parola "catabolici" per descrivere il tipo di diari. A livello biologico il catabolismo è un processo metabolico che consiste, in parole povere, in fregmentare molecole grandi /semplici in parti più piccole/complesse per produrre energia. Ciò ha un'analogia forte con la nostra idea iniziale, e che si è mantenuta, del viaggio. Ovvero il tentativo di riuscire partendo dal grande (i paesi con la loro unicità, multiculturalità, politiche ecc) a discernere alcuni aspetti per noi interessanti, utili e con cui siamo venuti a diretto contatto per giungere ad una maggiore profondità o complessità del mondo osservato. E’ chiaramente impossibile riportare la totalità di un luogo ma è fattibile riportare ciò che si è conosciuto, che ci ha incuriosito o colpito e da ciò ricavarne una crescita personale, nuovi spunti di riflessione ed in generale una nuova "enerigia mentale" d'introspezione ed estroversione.
Il blog di per sè è stato uno strumento per costruire/definire una dimensione riflessiva specialmente indirizzata verso un'auto-critica costruttiva. Inoltre è servito per aiutarci ad estrapolare nuovi concetti, idee, esperienze, per approfondire concetti/realtà a cui ci siamo confrontati quali: culture differenti, antiche civiltà, metodi lavorativi o di sussistenza innovativi e ancestrali, agricoltura, sopravvivenza,  religioni, diritti e abusi, politica, cucina, abitudini e capacità di comunicazione con gli altri e tant'altro.
Il blog è divenuto per noi un contenitore, una memoria ed una maniera di dar voce  e valore ai nostri pensieri ed alle nostre esperienze,la nostra "scatola nera" del viaggio, ed un grande esercizio di discernimento (avremmo tantissime cose in più da raccontare e con cui annoiarvi) di argomenti. Forse la cosa più dura dopo discernere è stata quella di scrivere in condivisione: due modi di percepire, pensare, trascrivere l'esperienze e, diciamocelo, due "crape dure" non facilitano il compito! Ma difficoltà a parte siamo finalmente giunti al termine, manca poco per mettere il punto che determinerà la fine di queste pagine virtuali-esistenziali, quindi ecco l'ultimo fiume di parole verso l'orizzonte delle... conclusioni?

Concludere non è mai semplice, vi è quella intrinseca pretenzione che tutti i fili sparsi possano essere avvolti e fermati in una solida matassa, non crediamo totalmente fattibile fare ciò riguardo alla nostra esperienza. Un viaggio non segue la linea di un'arco, non parte dal basso per raggiungere un picco e ridiscendere, è più un ritmo discontinuo in cui alti e bassi si alternano a momenti lineari sempre costeggiati da quella nota d'ignoto che fa crepitare le emozioni quasi costantemente a livelli più alti del normale. Inoltre un anno e più è un periodo piuttosto lungo, vi sono luoghi che abbiamo visitato che sembrano già un sogno lontano, vivono in noi sotto l'ombra surreale del ricordo schiacciato tra troppi altri per via del continuo spostarsi, mentre la memoria li congela e scongela rallentando o velocizzando la digestione della vita (o più semplicemente forse soffriamo di alzheimer precoce..).
Vi sono dei limiti nelle conclusioni di un viaggio poichè rimane costante l'impressione che nulla finisca veramente: ci sono atti, persone, momenti, luoghi che come "fantasmi disoccupati" non smettono di eccheggiare nella mente, ma sicuramente vi sono alcuni argomenti che si possono concretizzare e che ci seguiranno ad di là delle conclusioni di questo capitolo.
Durante questi mesi di viaggio siamo entrati a contatto con svariati "mondi paralleli" al nostro, in cui culture, genti, linguaggi, politica, sentimenti, storia, spiritualità prendono strade distinte, a volte completamente divergenti ed altre piuttosto simili. Vi sono realtà che per noi "occidentali" è difficile sviscerare, che non potremo mai capire a fondo, questo tende, in alcuni casi, a lasciarti in bocca il gusto amaro dei "perchè" non risolti. Questo sapore amaro ci ha fatto capire l'importanza di sapersi ogni tanto adattare senza cercare di capire costantemente tutto, di lasciarsi trasportare senza applicare costantemente sistemi di paragone o premesse, di dirsi un bonario: "vabbè se l'è in scì, l'è in scì"! Sicuramente interagire con i luoghi, le persone, la cultura è stata la parte più bella ed arricchente, come quella più frustrante ed impegnativa.
Pensiamo che questo girovagare si potrebbe soprannominare "Corso di turistologia: lo zen di essere stranieri". Ci siamo resi conto che l'integrazione è una questione estremamente difficile e delicata, non solo per chi, come noi, si è spostato spesso ed è quindi più comprensibile si presentino delle difficoltà, ma anche per chi si stabilisce e vive in un luogo da tempo. Nel nostro caso abbiamo dovuto fare i conti e rassegnarci che, seppur non vogliamo rientrare nella classe del viaggiatore classico, non possiamo neppure spogliarci della nostra brillante tuta da straniero. E vi assicuriamo che questa, forse banale conclusione, ci ha messo spesso in difficoltà: non è facile confrontarsi sempre con la medesima etichetta! D'altro canto ci ha permesso di esercitar la capacità di essere noi stessi in qualunque caso.
L'"identità latino-americana" è dominata da forze contrastanti, costantemente pugnalata da abusi di potere, povertà, crimine organizzato, droga, ignoranza, rassegnazione, cultura, lotte, credenze e speranze. Non è facile entrare in questo mulinello ma è importante riuscire sempre ad esaminare ed essere responsabili verso se stessi e gli altri per non rischiare di cadere nell'accettazione passiva di ciò che ti sta intorno, bisogna cercare quindi di praticare l’esercizio della critica della realtà come strumento di costruzione e riflessione. Crediamo che per quanto banale e scontata possa sembrare una delle "verità" più importanti di cui abbiamo preso coscienza è che, essendo tutti umani, al di là delle nostre incomprensioni e differenze, necessitiamo ed addirittura meritiamo la nostra dignità in quanto tali. Dignità per portare le nostre paure e sofferenze, sogni e speranze senza barare (la dignità non sip basa sui soldi, il potere ecc. Ma è uno stato mentale e un riconoscimento sociale), per tentare di correggere gli errori giorno dopo giorno accettando anche la nostra mediocrità.

Ora della euforia del movimento ci rimarranno molti ricordi, il piacere di esserci immersi dove altri vivono ed esserne usciti rinforzati e un po frastornati, di aggiustare le nuove forme che la nostra mente sta assumendo verso noi stessi e il mondo e il gusto, la curiosità di affrontare il ritorno con nuovi inizi e creazioni, così come diceva Thomas Stearns Eliot: "Noi non cesseremo l’esplorazione. E il finale di tutte le nostre esplorazioni sarà arrivare là dove abbiamo cominciato e conoscere questo luogo per la prima volta.”

mercoledì 19 giugno 2013

Cena del capitalista, murale di D. Rivera..

Lungo girovagare

Dopo il lungo girovagare, ora ci siamo "fermati" (approfittando degli ultimi giorni in queste terre, il 1ºluglio è previsto il ritorno a casa), lunghe passeggiate e grandi sudate (purificanti); una chelita bièn fria con un pochito de Jarana è un piacevole distensivo in queste giornate d'afa (per alcuni potrà apparire come un peccato ma, parafrasando il detto, la via alla santità è costellata di peccati).
Ora abbiamo la nostra "tana" dove riflettere, elaborare e scrivere su quanto fatto e appreso in questo lungo periodo girovagando per l'America latina.

Il Messico, abbiamo conosciuto una parte di questo "surreale" paese (come direbbe Breton) esplorando, indagando (qui e là) "studiando" e lavorando, appassionandoci e scoprendoci; iniziando dalla caotica, "logorroica" e sensuale México-Tenochtitlan (Città del Messico ai nostri giorni), percorrendo i porticati della Secretaría de Educación Pública osservando i magnifici murales di D. Rivera, visitando la "Casa Azul", passando negli immensi  mercati della Lagunilla, San Pedro ecc... dalle librerie di seconda mano di calle Donceles fino a El Zócalo, il Palacio Nacional e il Museo Nacional de Antropología, una città...con una storia ed un carettere proprio. 

Dalla metropoli ci siamo spostati a Oaxaca e poi verso il Chiapas dove abbiamo avuto la possibiltà di far visita ad una comunità autonama zapatista appartenente ad una delle cinque "Juntas de Buen Gobierno zapatista", queste comunità o Caracoles seguono i principi dello zapatismo e sono autorganizzate con leggi e regolamenti propri. 
Gli zapatisti lottano in difesa dei diritti collettivi e individuali dei popoli e delle persone oriunde del messico con l'idea di costruire un nuovo modello di nazione che includa dignità, democrazia, libertà e giustizia, creando una rete di resistenza e rivolta contro le discriminazioni e le ingiustizie perpetrate nella logica del neo-liberismo da parte dello stato,  delle imprese e via dicendo.

Sempre in Chiapas la chiesa di San Juan Chamula è stata uno splendito esempio vivente del sincretismo tra cristianesimo e ritualità indigena che orami perdura da secoli, il pavimento della chiesa è ricoperto da aghi di pino che rappresentano la fertilità della madre terra ed il legame indissolubile tra uomo e natura, i riti prevedono anche l'uso della Coca-cola come strumento di cura/purificazione attraverso l'eruttazione e le uova. Le pareti laterali della chiesa sono piene di statue di santi di ogni tipo e provenienza a cui le persone affidano le loro preghiere.
Molto altro abbiamo conosciuto, dalle piramidi di Palenque e Chichén Itzá alle spiagge e la natura di Holbox, ma queste sono altre storie.

Sul finire del nostro girovagare, abbiamo conosciuto Luum Ayi un progetto ecologico sostenibile e centro di permacultura, gestito da una simpatica coppia (lui peruano, lei austriaca). Qui ci siamo fermati un paio di settimane come volontari/studenti. Nel progetto si impara quotidianamente attraverso la pratica (l'azione); questa vuole essere uno strumento di sviluppo personale permettendo ad ognuno di scoprire nuove attitudini e abilità necessarie a creare e vivere in una cultura sostenibile.

La permacultura è uno "stile di vita", pretendere di spiegarla in tutte le sue dimensioni è, come dice Carlos Streaub, comparabile a che per mezzo della conoscenza di una pianta vorremmo comprendere il bosco. 
A grandi linee la permacultura è un sistema di "disegno" (progettazione) verso la creazione di ecosistemi umani sostenibili, equilibrati ed estetici-armonici; questo processo integra l'agricoltura biologica, l'etica del uso della terra, l'allevamento, la bio-edilizia, l'uso di energie rinnovabili e la creazione di un ambiente umano sano (interno ed esterno).
Senza dubbio la permacultura non tratta da vicino questi elementi con fine a se stessi ma cerca una relazione che questi possono avere tra loro dipendendo dalla forma nei quali gli ubichiamo nel paesaggio.
Se la cosa vi interessa e volete saperne di più potete iniziare leggendo qualcosa sul tema e consultando il sito permacultura.it.

A Luum Ayni abbiamo lavorato a stretto contatto con la natura e la vita nel campo, abbiamo appreso nuove tecniche di coltivazione ed agricole in generale, abbiamo imparato a costruire tetti in palma de guano per le palapite (abitazioni tipiche dei climi caldi messicani. Originarie dalla cultura filippina), a fare diversi tipi di compost (da quello a strati a quello con feci umane e a quello con i lombrichi), abbiamo ampliato le nostre capacità in cucina e abbiamo imparato qualche parola in maya yucateco lavorando con gli indigeni del luogo. (¡¡amalia ha fatto anche una puntura vitaminica inframuscolare ad un cavallo¡¡).
Per chi volesse maggiori informazioni su questo interessante progetto veda la pagina: luumayni.com.

Insomma un ulteriore accrescimento lungo questo viaggio-vita. Viva México¡¡ (non quello "istituzionale"). 



venerdì 5 aprile 2013

Un ottimo luogo dove godersi il cocktail...

Cocktail México (o Molotov)

Ingredienti: 1dl. di Crimine organizzato, 1 Cc di Violenza, 1 Cc di Povertà, 1 Cc di Corruzione, 2 cl. di Politica, mezzo bicchiere di Lotte varie, 10 cl. di Migranti, 10 cl. di Ecocidi, due cubetti di Diritti umani calpestati, in parti uguali un pizzico di Educazione, Sanità, Socialità, una fettina di Turismo per guarnire il bicchiere.

Diluire in uno shaker Violenza, Povertà e Corruzione nel dl. di Crimine organizzato, mischiare bene aggiungendo la Politica, Migranti e Ecocidi dopodiché aggiungete le Lotte varie, Educazione, Sanità e Socialità e i cubetti di Diritti umani calpestati, agitate bene per qualche secondo. Servite in un bicchiere Tumbler grande guarnito con la fettina di Turismo.

¡¡ Ricordate che ogni ingrediente è un composto di mille "sfacettature" che lo complicano e lo arricchiscono (per lo più negativamente), quindi attenzione agli eccessi nelle dosi per la vostra tranquillità.

NB: Questo cocktail puó essere modificato a seconda dei gusti aggiungendo in dosi più o meno abbondanti  ingredienti come: Cultura, Gastronomia, Flore e Fauna, Spa etc..

Concludiamo questo post con il detto "a buon intenditore poche parole"; poche parole valgono più di mille spiegazioni. Chi volesse seguire più da vicino la situazione messicana e/o avere maggiori info sui vari ingredienti può scriverci o consultare alcuni canali con i quali siamo venuti in contatto:
proceso.com.mx; revistavariopinto.com; jornada.unam.mx; movimientomigrantemesoamericano.org; sinembargo.mx; ammor.org.mx; alternativaspacificas.org; desaparecidosencoahuila.wordpress.com, vocesdelperiodista.com.mx, blogdelnarco.com.

NMB: Con questo post non vogliamo assolutamente demonizzare il bellissimo Messico, ricco di genti, lotte e luoghi "speciali". Quanto scritto in precedenza è una delle realtá, quella più vera.