giovedì 30 agosto 2012

Dammi un bicchiere d'acqua

Anche se l'acqua arriva in quasi tutti gli alloggi nei quali siamo stati, non è consigliabile berla; seppur dopo un` ebollizione di qualche minuto in alcuni casi ci siamo azzardati a farlo; e perciò siamo costretti a comprarla in bottiglia. Qui arriva la "sorpresa" (che non ci sorprende per niente) spesso (e in alcuni luoghi non c`è possibilità di scelta) l'acqua è venduta (posseduta) da grandi compagnie multinazionali di beveraggio, in primis la ingorda Coca.cola Co..
E' da ricordare che al di là del turismo che acquista acqua in bottiglia anche gli autoctoni si rivolgono a questa soluzione (il gas per farla bollire è costoso). Pensiamo perciò al fatto che se queste compagnie hanno in mano il commercio d'acqua hanno in mano anche le fonti idriche e di conseguenza gli approvigionamenti a cui  fanno capo gli Stati: chi paga chi?
Secondo la Clocsas (Confederaciòn latinoamericana de Organizaciones Comunitarias de Sistemas de Agua y Saneamiento) in America latina ci sono 50 milioni di persone che non hanno accesso all'acqua e questo non si deve a la scarsità di fonti idriche ma alla mancanza di una corretta gestione, di incompetenza e corruzione istituzionale e ad una disegualità nella distribuzione.
La lotta contro la privatizzazione dell'acqua non è finita!
(se viaggiate controllate l'etichetta delle bottiglie e preferite le compagnie locali, sperando che anche queste non siano state comprate dalle multi)