martedì 31 luglio 2012

Quando l'educazione era ancora ai suoi esordi...

 Santa Educazione prega per noi...



Cosí spesso, nelle nostre scuole i professori iniziavano i loro discorsi sui progressi educativi raggiunti fino ad ora, qui in Perú, al contrario l'educazione ancora é un embrione bisognoso di crescere.
Quindi si potrebbe dire che la storia é questa:
"siamo nel 2012, Perú, l'educazione avanza a suon di copiatura disdegnando allegramente quelli che sono ragionamenti logici, libertá e stimolo al pensiero individuale, elasticitá mentale e...insomma tutte quelle cosucce lí che, infondo, a che servono?

Il corpo professori é un poco disgregato, c'é chi ancora non vuole entrare nella "nuova era"ed abbandonare le punizioni fisiche, visto che poi giá sono entrati a far parte del comitato di protezione ai minori, cosa si pretende ancora? Abbandonare il chicote, compagno di vita e fustigatore di fanciulli in nome dell'apprendimento?
Siamo, dunque, in questa epoca di grandi valori educativi quando i professori, armati della loro saggezza, decidono che é ora di reclamare i loro diritti (e ci sembra anche giusto, peró...). Si parte quindi per uno sciopero gentilmente renumerato di cui a stento si capiscono rivendicazioni e intenzioni.


Nell'attualitá e scherzando meno: da ormai 6 settimane i ragazzi non vanno a scuola. Lo sciopero continua, ma ben poco si riesce a capire di quel che succede o rivendicano i professori (quel che traspare é che le richieste tendono al versante del futile). Questi ultimi non si sono degnati di lasciare alcun tipo di informazione ai genitori o tutori dei ragazzi, ovvero: nessuna nota informativa appesa a scuola, nessun foglio a casa che desse qualche delucidazione, nessun incontro/riunione e via dicendo.


Uno dei professori dei ragazzi dell'hogar si é presentato alcune volte per lasciare un foglio con i compiti, ma nulla piú. L'ultima volta che si é presentato é stato giovedí scorso, ha smollato il suo "foglietto compiti" ai ragazzi, senza rivolgersi ad alcun adulto. In questo c'era una nota che annunciava gli esami scolastici per il lunedí seguente, oltre ad una serie infinita di compiti.
Passati 4 giorni a studiare come dannati, i ragazzi, rispolverata la divisa, il lunedí si sono diretti a scuola. Scuola che hanno trovato deserta e da cui sono rientrati dopo un'ora di attesa senza aver visto il loro professore...insomma, chi ci rimette sono in primis i ragazzi, ed un professore a cui ció non importa giá perde credibilitá...beh pensiamo che non servano ulteriori commenti, se non che forse, di rivolte ce ne sono di piú urgenti o per lo meno di piú educative...